Giunti a Parma abbiamo avuto un primo incontro con il collega Federico Paganelli che ci ha esplicato le modalità con le quali si sarebbe svolte le prove nei giorni successivi.

In primo luogo, ogni prova viene registrata in parallelo su due Hd24 in cascata e su un computer Mac, il tutto posto nel retroscena destro.

Il lavoro fatto nei giorni precedenti dal collega Paganelli è stato di trascrivere, quindi, i take delle registrazioni delle orchestre, del coro e dei soli, così da essere puntuali sulla scelta delle battute da rimandare in play per provare in seguito l’elettronica.

I maestri Vidolin, Bernardini e Richelli assegnati al live electronics ci informano che il loro lavoro è iniziato circa un anno prima. Il sistema di utilizzo è un mixer digitale utilizzato per il missaggio in entrata e in uscita dei microfoni e di monitoraggio dei diffusori posti in specifici punti del teatro.

In primo luogo ci fanno notare come Nono era legato al suono acustico degli strumenti, il suono diretto non passerà mai per i diffusori, se non per avere un determinato timbro dato dall’amplificazione stessa o unito ad una coda data dal reverbero assegnatoli. L’utilizzo dell’elettronica comprende i ritardi temporali e reverberi, in più molti strumenti hanno degli harmonizer accordati in molti casi un’ottava sotto.

Ogni diffusore diffonde un’unica voce, e sarà difficile che da uno dei diffusori venga emesso uno strumento semplicemente amplificato; come scritto in precedenza, nel caso però avvenga, a tale strumento sarà designato una coda di reverbero.

La poetica di Luigi Nono, in fondo, è delineata da tali fattori: i timbri degli strumenti sono delineati dal suono acustico e difficilmente è segnata nelle partiture di Nono un’amplificazione lineare dello strumento. In qualunque caso ogni strumento che viene diffuso da qualche monitor sarà modificato nei ritardi temporali o modificato nella timbrica da un Harmonizer. Il sottotitolo dell’opera è “Tragedia dell’Ascolto” e a mio parere calza a pennello in un’opera che fa dell’ambiguità temporale e della mimetica timbrica il punto cardine della rappresentazione.

La disposizione del pubblico è da considerare un’altra parte essenziale

I maestri Vidolin, Bernardini e Richelli nel giorno VI hanno provato alcune parti dell’elettronica riferite al prologo. Qui iniziamo a renderci conto di come agiscono i tre maestri assegnati all’elettronica: il M. Nicola Bernardini si occupa dei canali in ingresso che sono assegnati a delle mandate ausiliare. Il M. Alvise Vidolin gestisce i master di uscita dei diffusori, mentre il M. Luca Richelli si occupa degli effetti quali ritardi e reverberi.